venerdì 18 giugno 2010

Siamo una classe fortissimi





A TUTTI I MIEI COMPAGNETTI CHE HANNO SOSTRENUTO L'ESAME

Cari colleghi: IN BOCCA AL LUPO

giovedì 17 giugno 2010

Sulla strada della blogger in carriera



Ragazzi evento memorabile! sono riuscita a modificare il codice html del mio blog e inserire il contatore dei visitatori :):):) vista la mia gioia non accetto di essere sminuita, capito? scherzo fate pure, i vostri post sono sempre ben accolti qui.

ciao ciao

RIENTRO A PARMA

VIII E ULTIMA LEZIONE


Ragazzi non ho dimenticato di fare l'ultimo articolo su intranet, avevo solo intenzione di produrre qualcosa di diverso proponendovi delle interviste tecniche sull'argomento. Purtroppo però non sono riuscita a trovare un vero esperto del settore. Inizialmente ho puntato sul prof. Ferrandi, ma ecco la sua risposta:
"Gentile Ileana, non ho competenze specifiche sulle reti intranet, visto che di solito sono chiuse e vengono utilizzate all'interno delle aziende, quindi non hanno una specifica importanza a livello di comunicazioni giornalistiche pur essendo molto importanti per la comunicazione aziendale e soprattutto per i progetti collaborativi tra i vari team di lavoro dell'azienda.
Mi spiace quindi ma non riesco a esserle di aiuto."

Non mi sono data per vinta e ho cercato di fare un sondaggio tra amici/conoscenti, parenti, informatici e lavoratori di grandi e piccole aziende. Risultato? I primi due "gruppi campione" conoscevano il termine ma non le potenzialità e l'utilità, taluni ignoravano del tutto la parola tanto da esordire: "intranet? Vorresti dire internet?". Gli esperti di informatica e i lavoratori delle aziende hanno osservato che le potenzialità della "rete privata" sono riconosciute e ambite ma mai sfruttate fino in fondo. Motivo? (come ci ha giustamente evidenziao il nostro egregio docente) manca la cultura. Un esempio: sappiamo che la tecnologia intranet permette un diverso approccio alle informazioni;consente di creare, pubblicare e gestire i dati direttamente, dal produttore al consumatore. Così si ottimizzerebbe il lavoro, evitando altresì quelle fastidiose pile di moduli che quotidianamente intasano le scrivanie degli uffici. Ma questo non è percepito dagli italiani, che privilegiano il cartaceo,tattile e reale, mostrando persino sfiducia nelle capacità della tecnologia.
Chiedo allora come sia possibile cambiare un atteggiamento e una cultura tanto forti. La soluzione non è semplice: il produttore di informazione deve abituarsi a pubblicare e non a distribuire. L'utente deve imparare a definire solo le informazioni che occorrono, deve ricercarle e acquisirle in modo più attivo e solo in caso di necessità. Si deve passare dall'informazione "nel caso che serva" a un'informazione "solo se serve", "on demand".
Passo la parola a voi domandandovi se questo è realmente possibile.
Aspetto con ansia i vostri post.

Tschüss

lunedì 14 giugno 2010

inchiesta inceneritore



ecco il nostro primo lavoro giornalistico, relaizzato per il corso di teorie e tecniche dei nuovi media del prof.Gavazzoli. Non è perfetto ma sudato... buona visione

giovedì 10 giugno 2010

da Ortacesus (Sardinia) la vostra inviata



ragazzi sono approdata sulle sacre sponde, nella terra del sole e del delizioso maialetto :) Qui c'è profumo di casa, di gioia, di serenità e di passioni. Il clima mi culla con il suo piacevole scirocco, vento caldo ma nella mia malinconia. Il tempo è rallenato, decellerato, quasi fermato. I paesani improvvisamente escono dalle loro case per vedere l'arrivo della figlia di Bruno: la "continentale" di Parma. Il tempo, l'ambiente e la popolazione si concentrano su di me: bellissime e piacevoli sensazioni...

Mi invidiate?

bye bye