domenica 23 maggio 2010

VI LEZIONE

Il nostro sorprendente docente ci ha insegnato un nuovo concetto del mondo dell’informazione: comunicazione istituzionale. Esa riguarda l’identità di una realtà, tutto ciò che identifica un’immagine di un’azienda, non strettamente legata al risultato economico (come la comunicazione di prodotto) ma sicuramente trasparente e con un valore sociale. Il suo obiettivo è il consenso. Di Natura sia pubblica che privata. La prima si avvicina alla comunicazione di prodotto ma a differenza di questa cerca di mantenere alti i brand istituzionali, ossia i marchio, lo slogan il messaggio politico. Questi brand possono essere ora una singola persona, ora una unità multipla (comuni, aziende come coca cola…), e il loro compito è essere e fare un’autentica comunicazione avendo di mira sempre e comunque il valore da svendere: economico, di consenso, privato…
La comunicazione pubblica invece mette a disposizione della collettività una serie di servizi, mezzi e verifiche di controllo: offre semplicemente un servizio. Una delle sue qualità migliori è la usabilità, ossia la facilità di accesso, la logica delle sezioni, la mappa del sito (tronco dell’albero di navigazione di un sito). Vediamo come usano questo tipo di comunicazione, i vari siti dei governi europoei:
Sito del governo spagnolo: esemplare mappa del sito, salta i fronzoli per offrire tutte le informazioni necessarie arricchite da un’ottima multimedialità.
Sito del governo francese: immaginifico, emozionante, creato per deliziare la vista demolendo il testo scritto. Interessante interazione con il cittadino ma di difficile lettura.
Sito del governo inglese: sembra dire: “sono talmente professionale, pulito che non c’è alcun bisogno che tu passi per altri media”. Presuntuoso? No efficace connubio di tecnologia e informazione, capace di fidelizzare l’utente.
Sito governo italiano: non è attrattivo, fisso e incapace di costruire l’albero di navigazione. Dal punto di vista tecnico positivo.
Interessante?
A voi la parola.
Vi raccomando di curiosate nei siti di realtà pubbliche o private per scoprire la parte istituzionale


Au revoir

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